Il Gabbiano Top Team piega la diretta inseguitrice e allunga in vetta

In attesa di conoscere come si svolgerà la seconda fase che partirà in maggio (a giorni dovrebbe essere reso noto il meccanismo), il Gabbiano Top Team Volley Mantova supera in quattro set Volley Veneto Cavaion e conserva il primato del girone, prima del recupero con Bolghera. Sono servite però due ore ai biancazzurri per avere ragione in rimonta di un avversario che all’andata aveva vinto al tie break, e non per caso.

Per conservare il primato con una vittoria da tre punti, il Gabbiano Top Team ha dovuto mettere in campo tutta la determinazione necessaria, contro un sestetto che si è arreso solo parzialmente dopo la meta del quarto set. Il match ha riservato lunghi scambi e ottime difese dei veronesi per tre set e mezzo. Protagonisti Gola e Cordani per il Gabbiano Top Team e il miglior realizzatore è stato l’opposto di Cavaion Ravelli con 23 punti (22 attacchi e un ace). Pochi muri e meglio il Gabbiano Top Team in attacco e in ricezione, mentre Cavaion in difesa.

Equilibrio nel primo set fino al 20-20 con Ravelli in evidenza. Peslac firma il 22-20 e Gola il 23-22, ma tre punti di Cavaion portano gli ospiti in vantaggio con la chiusura di Ravelli.

Il Gabbiano Top Team prova a volare lontano nel secondo set con Peslac protagonista a muro e in attacco, 17-14 ma c’è parità a 18. 21-19 per il secondo tocco di Sasdelli, ma al set point arriva Cavaion. Ce ne sono due per gli ospiti, ma al sesto utile chiude il Gabbiano Top Team sul 32-30 con attacco e difesa di Bigarelli, con la doppia di un veronese.

Nel terzo prova a scappare il Gabbiano Top Team sul 13-10 con Gola ed ancora Pedroni e Bigarelli in campo. L’opposto firma sette punti nel set e Corani il 16-14. Un break lo crea Gola con Cordani ottimo in battuta. Ravelli ci prova sul 21-23, Viola sbaglia la battuta e ci pensa Cordani a muro a chiudere il set.

Cavaion si disunisce e va sotto 9-17 e il Gabbiano Top Team ora è in controllo. Primo tempo di Zanini per il 21-16 e game over con l’errore di Alfiero.

 

Sergio Martini
(fonte: La Voce di Mantova)